Storie in città
La Ferrara ebraica si compone di storie conosciute e altre meno note e, come spesso accade, i momenti negativi si alternano a quelli positivi. L’area di insediamento storica degli ebrei ferraresi è il triangolo scandito da via Mazzini, via Vignatagliata e via Vittoria. Via Mazzini in particolare ha visto fiorire nel tempo una serie di attività e negozi di proprietà di appartenenti alla comunità locale. Sono vivi nei ricordi i sapori delle specialità kasher (adatte alla consumazione) del negozio della Nuta (Benvenuta Ascoli) e le essenze della profumeria Finzi.
I mutamenti della città del primo Novecento portano in parte la firma di cittadini ferraresi di religione ebraica: si pensi ai piani regolatori e alle architetture liberty di Ciro Contini o alle statue monumentali di Arrigo Minerbi.
Non c’è abitante di Ferrara che non ricordi il terribile eccidio del Castello, ferita aperta nel cuore della città, che al visitatore poco accorto potrebbe sfuggire, ma che ha segnato l’inizio delle eliminazioni fisiche degli ebrei e degli anti-fascisti.
La storia ebraica permea Ferrara e la comunità condivide i successi, i vizi e le virtù della sua città. Una comunità che neanche le leggi razziali del 1938 riuscirono a far sentire straniera, come testimoniano gli scritti di Silvio Magrini.