Shofar, secolo XX, per gentile concessione del Rav Luciano Caro.

Rito

Nella società ebraica ferrarese il centro della vita comunitaria è la sinagoga, luogo dove si tengono le funzioni religiose, ma anche spazio di ritrovo. Per poter svolgere la preghiera pubblica, con la lettura della Torah, l’ebraismo prevede la presenza minima di 10 uomini ebrei, indicata con il termine minian. In assenza di questa condizione le preghiere vengono svolte individualmente e non come comunità e non è prevista la lettura cantata della Torah e della haftarah, un brano tratto dai Libri dei Profeti.

Nel caso in cui si raggiunga il minian, la preghiera è scandita dal canto del hazan, cantore, che guida il resto dei fedeli nel corso dell’ufficiatura. Le comunità ebraiche si differenziano l’una dall’altra per l’intonazione delle preghiere, che seguono tradizioni e melodie locali.