Profumeria Finzi

All’inizio del Novecento, in via Mazzini 61-63, sorge la Profumeria Finzi. Il negozio, di proprietà della famiglia Finzi, non si limita a vendere profumi, ma include nella sua vasta offerta prodotti di cartoleria e, come si leggeva in una delle insegne, chincaglieria varia. La profumeria è gestita dai fratelli Renato e Enzo Finzi ed è il punto di riferimento per gli acquisti dei ferraresi. Contrariamente ad altre attività con proprietari di religione ebraica, il negozio dei Finzi resta in attività anche dopo l’entrata in vigore delle leggi razziali che, nel 1938, vietano agli ebrei di possedere esercizi commerciali. La Profumeria viene donata a Berta Finzi, moglie di Renato, di religione cattolica, in questo modo le norme fasciste vengono aggirate e il negozio resta aperto fino al 1943.

Quell’anno, dopo l’armistizio dell’8 settembre, Enzo Finzi decide di scappare da Ferrara, portando con sé la moglie Nella e i due figli, Cesare e Manlio. Dopo una serie di peripezie la famiglia si ritrova a Gabicce dove riesce a ottenere, grazie all’intervento di un anonimo Giusto, documenti falsi. Con le nuove identità i Finzi si trasferiscono a Mondaino, un piccolo paese in provincia di Rimini.

Alla fine della guerra i Finzi tornano a Ferrara e riaprono faticosamente la loro attività in via Mazzini, che torna così ad essere un punto di riferimento per gli acquisti in città, fino alla sua definitiva chiusura.

Cesare Finzi e la moglie Vera. Sullo sfondo: Insegna della Profumeria Finzi, Ferrara, secolo XX, dono di Cesare Moisè e Manlio Finzi.